Le distorsioni dei processi politici in Italia ed Europa, ma anche nella nostra vita quotidiana
  1. I voto no

    By Mario Rossi il 24 Nov. 2016
     
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    La stanchezza si diffonde tra le mie celle celebrali, da mesi. Le discussioni lunghe come un rotolo di carta igienica che non finisce mai. La disperazione è cresciuta a tali livelli che faccio la promozione a Rotoloni Regina. Quelli almeno servono a qualcosa utile: puliscono la materia marone. Di quella sostanza lo scontro delle fazioni in lotta ne è pieno. Io sono un noista. Mi piace la parola appena coniata con la quale vi informo che voterò contro il cambiamento della costituzione. Mica qualcuno di voi a chiesto "perché"? E' colpa di quel tizio che ha fatto la domanda e io voglio rispondere, a tutti i costi(tuzione). Riletto la parte iniziale, mi sa che la mia storia si assomiglierà a quella che quotidianamente seguiamo: non si capirà niente. Se sé lo possono permettere loro, posso dire delle idiozie anche io. Almeno non lo faccio alle spese dei contribuenti.

    Seguendo gli argomenti serviti da entrambe le consorterie uno ci arriva presto alla conclusione: gli argomenti non ci sono. Né da una, né dall'altra parte. Perché qui parliamo della politica. Non è una scienza esatta, non è la matematica dove fai la somma e sai dove sei finito. E no cari. I siisti, quelli che pensano positivo, sostengono che il nuovo settaggio istituzionale garantirà le leggi più veloci. Io gli dico: chi se ne frega! A me interessa che la legge che esce fuori dal parlamento sia buona. Questa è la prima e la principale caratteristica che deve avere. Anzi, se la legge non è buona preferisco che ci si mette più tempo possibile per farla passare: così dura di meno e fa meno danni.

    Dicono anche che si risparmiano 300 stipendi in quanto gli senatori futuri non saranno pagati per quella funzione. Se approvano il dimezzamento degli stipendi e lasciano tutto com'è, risparmiano 450 stipendi. Ma non sarebbe unico beneficio. Ricevendo la metà di quello che prendono oggi forse sarebbero meno attaccati alle poltrone e lavorerebbero meglio. Quando quel tizio mette la fiducia, tu perdi tutta la tua moralità. Lasciar perdere 12 mila netti al mese? Nemmeno per sogno. Meglio vergognarsi un pochettino (forse c'è qualcuno che sente la vergogna, ma non credo siano molti) che lasciar perdere il tesoro che gli italiani con il suo sudore ti versano sul tuo conto corrente.

    Con questa nuova costituzione gli Italiani non avranno più la facoltà di scegliere chi gli rappresenta nel Senato, tuonano i noisti. Non è vero, rispondono i siisti. Per le elezioni regionali i cittadini avranno possibilità di esprimere le preferenze anche per il Senato. Unica cosa che questa legge non la possiamo fare adesso, prima che passi il referendum. Metto qui i consueti 3 punti di domanda. Ma chi mi garantisce che la legge sarà fatta proprio così? C'è un articolo a proposito nel testo nuovo? No! Ma guardiamo più in profondo. La legge sulle elezioni dei futuri senatori dovrà fare il parlamento attuale. E se non riesce a farla?

    Ma dai, facciamo gli ottimisti. Hanno fatto la benedetta legge. Le prossime elezioni sono nel 2018. Guardate che alcune regioni avranno le prime elezioni dopo questa data. Come si fa in questi casi? Con la costituzione attuale abbiamo tanti problemi e molti hanno capito questo. Molti di questi problemi sono risolvibili fuori dalla carta costituzionale, me nessuno fa niente a proposito. Cosa ci porterà la riforma nessuno lo può sapere. Pertanto metteremmo qualche decina di anni soltanto per scoprire le problematiche nuove, che come al solito non saranno risolte. L'argomento, cambiamo perché occorre cambiare, mi fa piangere. Io vorrei cambiare in meglio, non cambiare per cambiare.

    Ma il punto principale che mi porterà al mio seggio con atteggiamento negativo è il fatto che il nostro problema è un altro, che non c'entra niente dell'oggetto di discussione. Hanno infilato un pretesto per chiuderci gli occhi. Tutte le nostre difficoltà provengono dal fatto che Italia non è uno stato di diritto. Le leggi non si rispettano! Per dare un esempio solo, lo stato paga i fornitori con un ritardo che arriva anche a qualche anno. Se lo stato, che dovrebbe essere il garante della legalità, non rispetta le normative prodotte al suo interno, cosa possiamo aspettare dagli altri. Quello che vediamo quando ci giriamo attorno. E non è un belvedere. Con il no, non cambierà niente (come tra l'atro anche con il sì), ma diamo almeno un segnale alla casta e alla cozzaglia che non siamo così stupidi come loro vorrebbero.

    Gioisco in attesa dell'evento che si svolgerà tra 10 giorni esatti, perché sarà il terzo in 5 mesi dove potrò speculare con forex dove sono attivo da tanto tempo. Il primo era il referendum britannico, il secondo le elezioni USA e adesso arriviamo noi (nascondetevi tutti). I britannici mi hanno riempito le tasche. Ho indovinato l'esito e le previsioni monetarie erano giuste: la sterlina è stata affondata. Gli Americani mi hanno dato il piacere ausiliare, da aver indovinato il vincitore, ma purtroppo la loro valuta locale (bello chiamare il dollaro così, ma è vero) non ha seguito le previsioni degli analisti. In entrambi i casi ho puntato sul avvenimento meno probabile, quello dato come perdente dai sondaggi. Con la nostra farsa sono ancora indeciso su cosa puntare.

    Un comportamento intelligente e ragionevole è non mettere tutto su un cavallo, ma diversificare le opzioni. Perciò, visto che mi piacerebbe vedere l'attuale presidente del consiglio perdente, dovrei puntare i soldi sulla sua vittoria. In questo modo avrei piacere spirituale di vederlo steso, ma dispiacere economico di perdere i soldi. Se punto tutto su no e lui per caso vince (non sarebbe troppo da sorprendersi) con il denaro guadagnato mi asciugherei le lacrime per l'esito spiacevole. Ma il fatto è che ancora non so quale delle due opzioni sarà potenzialmente più redditizia. Dovrò aspettare ultimi giorni per prendere una decisione.


    Edited by Mario Rossi - 24/11/2016, 16:18
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