Le distorsioni dei processi politici in Italia ed Europa, ma anche nella nostra vita quotidiana

Replying to Due giorni a Tirana

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  1. Posted 30/7/2020, 15:31
    Sono arrivato alle 9 di mattina all'aeroporto di Tirana, partendo alle 7:15 da Bergamo. Era domenica. Mi aspettava la mia guida. Ci siamo presentati, ma il suo nome mi era incomprensibile. La cosa bella è che non è un nome albanese, ma scandinavo; suo padre era appassionato di un giocatore di calcio e così lui si ha preso il suo nome. Alla fine abbiamo deciso che lo posso chiamare Elky. Breve, memorizzabile ed anche carino. Un ragazzo su 30 anni, bella presenza ed istruito. Ha fatto la facoltà della lingua francese e normalmente porta in giro i nostri cugini oltralpe, ma visto che era libero e io avevo fatto la richiesta all'agenzia nell'ultimo momento, l'hanno assegnato a me. Il suo italiano è lontano dalla perfezione ma abbiamo comunicato senza problemi.

    In 20 minuti ci siamo trovati in Tirana e mi ha portato nell'albergo che la stessa agenzia turistica mi aveva prenotato. Niente da fare. Quelli dell'albergo non hanno ricevuto l'e-mail con la richiesta, o non l'hanno visto. Dopo una mezz'oretta mi hanno spostato in un altro hotel, a pochi passi dal primo. La stanza va benissimo, ma il bagno non è il massimo. Il tappo del lavandino è chiuso e il meccanismo d'apertura è rotto, pertanto l'acqua stagna. Il water è attaccato al muro in modo che devo allargare bene le gambe se voglio sedermi. Va bene, non è il massimo ma io non sono complicato e cerco di non arrabbiarmi per non guastarmi questo breve soggiorno nella capitale albanese. Alla fine, io ho scelto un posto a basso prezzo e per una notte si sopravvivrà.

    tirana

    La prima tappa, concordata in anticipo, un agriturismo a quasi 2 ore dalla capitale. Mi hanno detto che si mangia da dio ad un prezzo molto conveniente. Ho scoperto che la prima affermazione era del tutto corretta, ma seconda un po' meno: non costa quasi niente! Undici euro! Una marea di antipasti: salsicce di vari tipi, alcune in un fantastico sughetto, funghi alla griglia, peperoni ripieni di formaggio, sottaceti, prosciutto (forse unica cosa che era un po' sotto tono), varie specialità locali delle quali non conosco il nome. Per il secondo una grigliata: carne di maiale e capretto. Quest'ultima una meraviglia: morbida, saporita e dolce. Includete anche mezzo litro di vino di casa (buono) e una grappa per cercare di digerire meglio. La quantità era molto abbondante, ma io non riuscivo a limitarmi. Alla fine anche i tre vari dolci. Tutto servito come nei migliori ristoranti, da uno staff simpaticissimo. Merito dell'ottimo cuoco ma anche degli ingredienti genuini che da noi non si trovano più. Il sapore delle verdure non c'entra niente con quello che compriamo noi in Italia. Anche gli altri pasti che ho avuto in Tirana erano ad alto livello e così i nostri vicini di casa si sono presi un grande punto: ottimo cibo, che per noi italiani non è poca cosa.

    Tornati in Tirana, Elky mi ha portato a visitare il museo Nazionale. Dentro si trova tutta la storia di questo paese, partendo dai primi essere umanoidi che abitavano in quelle zone, passando per il periodo della colonizzazione greca e romana, medioevo passato prevalentemente sotto il dominio turco, fino al rinascimento albanese del diciannovesimo secolo e la formazione dello stato albanese nel 1912. Si continua con il periodo tra le due guerre mondiali e la vittoria dei comunisti che sono arrivati al governo dopo la vittoria sui fascisti (noi) e nazisti che ci hanno seguiti (tedeschi). C'è una sala che mostro gli orrori del comunismo. I prigionieri politici, la gente comune finita nei campi di concentramento (e spesso anche ammazzata) soltanto per qualche parola sbagliata, i collaboratori del dittatore finiti quasi tutti male. La mia guida mi ha mostrato e spiegato tutto questo senza un minimo di imbarazzo. Giustamente, perché lui non c'entra niente con quella faccende, ma noi spesso ci leghiamo sentimentalmente al passato, in modo positivo o negativo, perché si tratta del nostro popolo.

    Il museo è uno dei tanti importanti edifici che si trovano in centro della Tirana, sulla piazza Scanderbeg. Una piazza imponente sulla quale si affacciano i numerosi edifici dei vari misteri, un teatro ed una moschea. Un nuovo palazzo in costruzione domina la visuale: si tratta di un grattacielo con una forma curva, alto una trentina di piani, del quale la costruzione è stata fermata perché il costruttore non paga i debiti. Ecco, mi sento quasi a casa. Le strade intorno alla piazza sono tutte belle larghe e c'è anche parecchio traffico. Abbiamo fatto una passeggiata notturna nella zona più sciccosa del quartiere Block, molto bello è ricco. Una volta là abitavano i politici e dirigenti comunisti e l'accesso alle persone comuni era vietato. Poco lontano dal centro c'è anche un bel parco, attrezzato anche per le varie attività fisiche e pieno di giochi per bambini. L'edificio che mi è piacito di più si trova a pochi metri dalla piazza Scanderbeg. Si tratta di una chiesa ortodossa di nuova costruzione. Mai visto una chiesa moderna tanto bella ed affascinante che rispetta tutte le tradizioni e riporta la modernità in un modo naturale. All'interno c'è un affresco che rappresenta Gesù, considerato il più grande dei Balcani.

    In questi due giorni che ho trascorso in Tirana c'era molto movimento, dalla mattina presto fino alla sera tardi. Tutto amplificato anche dal campionato europeo di calcio. C'erano tanti megaschermi organizzati, suppongo, dal comune e pagati dai vari sponsor, circondati dai baracchini dove si vendeva prevalentemente cibo, bevande e vari gadget legati alla manifestazione calcistica. Anche nei bar normali, quasi tutti, si trovavano i grandi schermi o video proiettori. Una città vivace, giovane, piena di speranza in un futuro migliore. Raccomando dal cuore una visita. E' a due passi da noi e vale la pena.


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